Centro di Documentazione e Comunicazione Generativa
“Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana”
Cronache dal progetto: attività, contenuti, aggiornamenti, formazione
Community building
Si può vedere online un frammento di un’intervista a Pier Paolo Pasolini in cui parla della Lettera, definendola un libro scritto con grande grazia, grande precisione, grande umorismo ma che fa venire un groppo alla gola e le lacrime agli occhi tanta è la verità e la precisione del problema che pone.
Rifacendosi esplicitamente al brano qui selezionato, Pasolini lo interpreta come una delle più straordinarie definizioni di cosa sia la poesia: l’odio che diventa amore.
Un processo, questo, che non può che avvenire tramite la conoscenza, la riflessione, la mediazione di una scrittura intesa come strumento di affinamento del pensiero e della conoscenza stessa, tramite l’argomentazione ponderata che è il contrario della risposta affrettata, irrazionale e istintiva.
E non è un caso, allora, che la Lettera si chiuda proprio con una mano tesa, un appello a tutte le professoresse che non si riconoscono nelle storture efficacemente messe in luce dal testo, con l’indirizzo di Barbiana a cui rispondere: è questa nelle intenzioni dei barbianesi la più alta espressione dell’arte dello scrivere, «una mano tesa al nemico perché cambi».
Avessi avuto, in quegli interminabili minuti dell’interrogazione, il tempo di calmarmi. Il tempo che ho qui coi miei compagni per dire tutte queste cose. L’avrei convinta. Sono sicuro. Non è una bestia nemmen lei.
Ma allora mi venivano alla bocca solo parole sporche e ingiurie. Quelle parole che qui per scritto riusciamo a contenere un po’ a fatica e trasformare in argomenti.
Così abbiamo capito cos’è l’arte. È voler male a qualcuno o a qualcosa. Farsi aiutare dagli amici in un paziente lavoro di squadra.
Pian piano viene fuori quello che di vero c’è sotto l’odio. Nasce l’opera d’arte: una mano tesa al nemico perché cambi.

- Fondazione don Lorenzo Milani, Barbiana: il silenzio diventa voce, Firenze, Emmeci Grafiche, 2013, p. 33
- Milani, Lorenzo, L’obbedienza non è più una virtù, Firenze, Libreria editrice fiorentina, 1976, p. 4
Agostino Burberi: Una pausa nella scuola
Agostino Burberi: 1957 o 1958
Agostino Burberi: Agostino Ammannati
Agostino Burberi: All’interno della scuola
Agostino Burberi: Riconosco solo Silvano Salimbeni, Romano, Michele e Francuccio Gesualdi
Agostino Burberi: Un colloquio tra il Priore e i ragazzi




Aver qualcosa di importante
da dire e che sia utile a tutti o a molti

I risultati del progetto saranno messi a disposizione della Fondazione don Lorenzo Milani
senza alcun suo onere economico e con sua piena libertà di utilizzo