Che siete colti ve lo dite da voi

Centro di Documentazione e Comunicazione Generativa
“Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana”

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Il progetto

Cronache dal progetto: attività, contenuti, aggiornamenti, formazione

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Che siete colti ve lo dite da voi

Narrazione a più voci #1 | La scuola che perde Gianni non è degna d’esser chiamata scuola…

TEMA: RIVEDERE IL PROGRAMMA

Le lezioni di don Lorenzo non mirano a una conoscenza fine a se stessa, al nozionismo: sono sempre contestualizzate e vivono della relazione tra l’acquisizione delle conoscenze e la comprensione della loro possibile applicazione concreta, fattuale.
Anche per questo, i due ambienti simbolo della scuola sono l’aula didattica e l’officina, luoghi in cui l’attività didattica e formativa si svolge senza soluzione di continuità.
Non c’è posto, nella Scuola di Barbiana, per i miti e le novelle, o per la classificazione sterile di insetti e animali, privilegio borghese. È più urgente imparare a leggere – e soprattutto capire – un contratto o una legge o imparare una lingua straniera, con cui poter esercitare una cittadinanza globale.

Le risorse documentarie
Da Lettera a una professoressa
Gerarchia delle urgenze

Quando la scuola è poca il programma va fatto badando solo alle urgenze.
Pierino del dottore ha tempo di leggere anche le novelle. Gianni no. Vi è scappato di mano a 15 anni. È in officina. Non ha bisogno di sapere se è stato Giove a partorire Minerva o viceversa.
Nel suo programma d’italiano ci stava meglio il contratto dei metalmeccanici. Lei signora l’ha letto? Non si vergogna? È la vita di mezzo milione di famiglie.
Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c’è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso.

pp. 28-29
Ascolta il commento sull’estratto della Lettera delle persone coinvolte nello sviluppo della narrazione
Agostino Burberi
Mileno Fabbiani
Piero Cantini
Pubblicazioni in cui compare la fotografia
  • Fondazione don Lorenzo Milani, Barbiana: il silenzio diventa voce, Firenze, Emmeci Grafiche, 2013, p. 43
  • Fondazione don Lorenzo Milani (a cura di Sandra Gesualdi e Lauro Seriacopi), Gianni e Pierino. La scuola di Lettera a una professoressa, Arcidosso (GR), Edizioni Effigi, 2019, p. 47
  • Gesualdi, S., Giorgi, P. (a cura di), Barbiana e la sua scuola. Immagini dall’archivio della Fondazione Don Lorenzo Milani, Firenze, Aska edizioni, 2014, pp. 78-79
Ascolta il commento sulla fotografia delle persone coinvolte nello sviluppo della narrazione
Agostino Burberi
Mileno Fabbiani
Piero Cantini
Analisi della fotografia
Clicca sul menù sottostante per approfondire l’analisi della fotografia.
I dati che presentiamo sono il risultato del confronto con i testimoni che hanno partecipato alla vita della Scuola di Barbiana.
  • Agostino Burberi: Far finta di lavorare, ma lavoravano davvero
  • Mileno Fabbiani: I ragazzi di Barbiana sorridenti e soddisfatti di quello che hanno imparato

  • Piero Cantini: L’officina, il nostro laboratorio
  • Agostino Burberi: Era inverno, probabilmente del 1958
  • Mileno Fabbiani: Prima del 1962, forse tra il 1958 e il 1960
  • Piero Cantini: 1962 o 1963
  • Agostino Burberi: Probabilmente l’Ammannati, un professore che aveva dedicato la vita ad insegnare a Prato e che veniva sempre a Barbiana. Ci ha fatto amare la Divina Commedia, ci ha insegnato a fare teatro, lo amavamo tanto e ci ha dedicato il suo tempo libero
  • Mileno Fabbiani: Giorgio Pecorini
  • Piero Cantini: Agostino Ammannati
  • Agostino Burberi: Fuori dall’officina
  • Mileno Fabbiani: All’uscita dell’officina
  • Piero Cantini: Vicino all’officina
  • Agostino Burberi: Da sinistra: il primo non lo riconosco, poi Francuccio Gesualdi, Agostino Burberi, Silvano Salimbeni, Guerino Gesualdi, Giancarlo Carotti, Michele Gesualdi, Giancarlo Tagliaferri
  • Mileno Fabbiani: I primi sei ragazzi che frequentarono Barbiana
  • Piero Cantini: Giancarlo Tagliaferri, Michele e Francuccio Gesualdi, Agostino Burberi, Silvano Salimbeni e Milo Carotti
  • Agostino Burberi: Eravamo in posa ed era inverno perché avevamo gli stivali, ma non ricordo esattamente cosa stessimo facendo
  • Mileno Fabbiani:

    Qualcuno aveva spiegato il funzionamento del motore. Era stata smontata una Lambretta e poi i ragazzi l’avevano rimontata

  • Piero Cantini: I ragazzi probabilmente avevano appena finito dei lavori di falegnameria. Forse avevano costruito una libreria o delle panche per la scuola
Consulta gli altri contenuti della narrazione
La scuola che perde Gianni non è degna d’esser chiamata scuola…
Portare innanzi a ogni costo
tutti i ragazzi
1963 - Ritorno a scuola
Nella Scuola di Barbiana non c’è competizione: non ci sono voti, esami, interrogazioni. Non c’è neppure una rigida divisione in materie…
I ragazzi dei poveri vi rifaranno nuovi voi e i programmi
60x40 O Ammannati e ragazzi
Gli anni in cui don Lorenzo istituisce la scuola a Barbiana (dalla metà degli anni Cinquanta alla prematura scomparsa nel 1967) sono anni di grande…  
Sapevo bene la storia
in cui vivo io
13x18 O lettura giornale
Uno degli elementi ricorrenti nella critica di don Lorenzo alla scuola pubblica è la scarsa attinenza dei contenuti dei programmi…    
Non avevamo
“educazione fisica”
30x40 O Salto
Uno dei motti latini giunti fino a noi è mens sana in corpore sano, ma così come l’uso comune fraintende il significato originale attribuito a questo motto…      
Mi toccava esser generoso
anche quando non ero
30x40 O Michele insegna
La peer education è una scoperta recente della nostra scuola, una variante all’impostazione gerarchica e trasmissiva che caratterizza…      
Il sapere
serve solo per darlo
30x40 O lezione pergolato
In più di un’occasione don Lorenzo ha confessato agli amici di non aver mai letto una sola pagina di un libro da quando è diventato prete…      
Ricominciate tutto da capo
all’infinito
Nell'aula
La Scuola di Barbiana è una scuola partigiana, che non ha paura di schierarsi e prendere posizione, assumendosi tutto il peso…      

Il centro Generativo è un’applicazione dell’Ambiente Integrato Atque™

Lo sviluppo informatico del Centro Generativo è a cura di Centrica

I risultati del progetto saranno messi a disposizione della Fondazione don Lorenzo Milani
senza alcun suo onere economico e con sua piena libertà di utilizzo