Quale giustizia per i conflitti

Area di ricerca

Quale giustizia per i conflitti

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Quale giustizia per i conflitti

Il ruolo della comunicazione nei processi di mediazione e negoziazione è un tema centrale nelle scienze sociali sin dalle riflessioni di Durkheim. Una comunicazione efficace consente di trasformare i conflitti distruttivi in costruttivi, promuovendo la costruzione di comunità. La comunicazione generativa, valorizzando i bisogni di tutti i soggetti coinvolti, rende il conflitto, se gestito consapevolmente, parte integrante dei processi di innovazione.

Ogni progetto di Comunicazione Generativa, infatti, favorisce la cooperazione e lo scambio di conoscenze tra soggetti diversi, rafforzando la dimensione transdisciplinare e promuovendo la creazione di progettualità condivise.  Il conflitto, se ben gestito attraverso tecniche comunicative mirate, diventa una risorsa per l’innovazione, attivando nuove relazioni e rafforzando quelle esistenti. Il conflitto non è quindi un elemento di  ostacolo allo sviluppo di un progetto, bensì può darci feedback per monitorare e verificare il percorso progettuale, migliorando costantemente le strategie adottate.

Fondamentale per una mediazione efficace è il recupero dello human touch nei processi comunicativi. L’avvento delle nuove tecnologie e dei processi di automazione ha reso le relazioni sempre più meccaniche, spostando l’attenzione dai soggetti agli strumenti. Riportare al centro l’essere umano richiede un cambiamento di paradigma, con processi generativi in cui ognuno è chiamato a sviluppare senso critico, condividere conoscenze e contribuire a un progetto comune.

La nostra ricerca

Comunicazione, Mediazione e Trasformazione dei Conflitti

L’Area di ricerca nasce con l’obiettivo di promuovere una cultura della mediazione, intesa sia come istituto giuridico nell’ambito della giustizia consensuale, sia come pratica comunicativa capace di affrontare e trasformare i conflitti in occasioni di ascolto, cooperazione e innovazione sociale.

In un mondo segnato da tensioni crescenti e profonde polarizzazioni, diventa sempre più urgente ripensare il conflitto non come ostacolo, ma come opportunità di trasformazione, capace di generare nuove relazioni e visioni condivise.

Una buona comunicazione, orientata alla negoziazione e alla mediazione, permette infatti di trasformare i conflitti distruttivi in conflitti costruttivi, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti: dalle relazioni internazionali al contesto aziendale, fino alle organizzazioni pubbliche e ai servizi alla persona, in una prospettiva di costruzione di comunità.

La centralità della comunicazione nei processi di mediazione è riconosciuta da tempo dalle scienze sociali. Già Émile Durkheim, tra i padri fondatori della sociologia, ne sottolineava l’importanza. Ma riflessioni fondamentali sul conflitto e sulla sua gestione si ritrovano anche in opere di pensatori come Sun Tzu, con L’arte della guerra, Machiavelli, Darwin, Marx e Freud, che hanno contribuito, ognuno a suo modo, alla comprensione delle dinamiche conflittuali e delle potenzialità trasformative del confronto.

Ambito di Intervento 
Cultura e Società

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Dal giornale del Centro Ricerche sAu

La Costituzione: maestra di futuro per i giovani. Intervista a Irene Stolzi

La Prof.ssa Irene Stolzi, direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, aprirà la prima delle “Conversazioni di sAu”.

In questa intervista, il Centro Ricerche sAu ha raccolto il suo punto di vista sul rapporto tra scuole e democrazia.

Comunicazione generativa e processi innovativi

In questo contesto, l’Area propone un approccio fondato sulla Comunicazione Generativa, che consente di esplicitare, legittimare e valorizzare i bisogni e gli interessi di tutti i soggetti coinvolti fin dalle fasi iniziali di ogni progetto. La comunicazione generativa non rimuove né elude il conflitto: lo accoglie come elemento necessario, da governare in modo consapevole all’interno di un progetto condiviso di innovation development e community building. Ogni processo comunicativo generativo è, per sua natura, anche un percorso formativo: orientato alla crescita professionale e relazionale delle persone, rafforza i legami tra soggetti e organizzazioni, superando la dicotomia tra comunicazione verticale e orizzontale. Passione e creatività vengono così riconosciute e valorizzate, anche – e soprattutto – in presenza di conflitti, che diventano occasione di apprendimento, trasformazione e coesione.

Mediazione per l’innovazione sociale

La mediazione è qui concepita non solo come strumento giuridico, ma come metodo trasversale applicabile nei più diversi contesti: dalle organizzazioni pubbliche e private ai servizi educativi e sanitari, fino ai percorsi di rinnovamento istituzionale e comunitario. In una società in cui la giustizia è spesso percepita come distante o inefficace, questa Area di ricerca promuove un’idea di giustizia partecipativa, fondata sul dialogo, sul riconoscimento reciproco e sulla centralità delle relazioni umane. Il conflitto, se accompagnato da una comunicazione competente e generativa, può diventare motore di innovazione e leva strategica per la trasformazione sociale.

Progetti in corso

Mediazione come bene comune

In collaborazione con:

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Il progetto è realizzato dal Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze, In particolare con la Professoressa Paola Lucarelli, in qualità di Responsabile scientifico e Direttrice del Corso di Perfezionamento “Professione Mediatore civile e commerciale”. Il progetto mira a creare una strategia di Comunicazione Generativa per promuovere la cultura della mediazione e realizzare progettualità coinvolgendo portatori di interesse sul territorio.

Territorio di riferimento:
Firenze

Progetto in corso

Mediazione come bene comune

In collaborazione con il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze

Il progetto in breve

Il progetto è realizzato dal Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze, In particolare con la Professoressa Paola Lucarelli, in qualità di Responsabile scientifico e Direttrice del Corso di Perfezionamento “Professione Mediatore civile e commerciale”. Il progetto mira a creare una strategia di Comunicazione Generativa per promuovere la cultura della mediazione e realizzare progettualità coinvolgendo portatori di interesse sul territorio.

Le attività previste

Il progetto prevede la realizzazione di una strategia di Comunicazione Generativa che valorizzi i contenuti del Corso attraverso:

  • la pubblicazione di un volume all’interno della collana sAu Community;
  • la creazione di un ecosistema di contenuti digitali mirato all’approfondimento dei contenuti del volume.

Lo scopo è rendere pubblici contenuti scientifici sulla cultura della mediazione e costruire comunità attive di professionisti, esperti e portatori di interesse sul territorio per promuovere progettualità per potenziare la mediazione come bene comune.

Territorio di riferimento

Firenze

Ambito di Intervento

C’era una volta…

Un altro modo

2018

Logo del Laboratorio Un altro modo
Homepage del Laboratorio Un altro modo

Il gruppo di ricerca ha collaborato con il Laboratorio Congiunto Un Altro Modo – coordinato dalla Professoressa Paola Lucarelli del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze – per favorire lo sviluppo di una maggiore cultura della mediazione e approfondire il ruolo giocato in essa dalla comunicazione generativa. Attraverso lo sviluppo dei contenuti del sito web del Laboratorio Congiunto , si intende costruire una comunità di soggetti provenienti dal mondo giuridico, accademico, dall’associazionismo e dalla cittadinanza in cui discutere le caratteristiche della “buona giustizia” e della mediazione.